Ne parleremo in diretta mercoledì 30 settembre alle ore 21:00 su facebook durante il nuovo appuntamento di
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Le norme per realizzare un impianto idraulico sono dettate dal DM n. 37 del 2008, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha uniformato in un unico impianto legislativo le varie normative precedenti. Esso tende a fare maggiore chiarezza sulle responsabilità, ed a prevenire eventuali danni causati dal cattivo funzionamento di un impianto idraulico non realizzato a regola d’arte.
In realtà in questo ambito sono presenti diverse direttive importanti, stilate per prevenire danni, oppure incidenti anche abbastanza gravi. In questo articolo, realizzato assieme ai tecnici del servizio di pronto intervento idraulico Milano, andremo ad analizzare le più importanti.
Un impianto idraulico per essere considerato a norma di legge, deve rispettare le caratteristiche tecniche ed i parametri definiti da diverse norme tecniche. Una delle più importanti è la norma UNI EN 9182, in vigore dal 2014, che stabilisce i criteri di progettazione, installazione e collaudo per gli impianti di alimentazione e distribuzione di acqua fredda e calda.
Questa norma regola, oltre ai requisiti tecnici ed ai materiali che devono essere utilizzati, anche le dimensioni che gli impianti idraulici devono avere, sia per quanto riguarda l’acqua potabile che per quella non potabile.
Stabilisce i criteri di progettazione da adottare e gli spazi minimi da rispettare tra gli apparecchi sanitari di un bagno, ad esempio. La norma tecnica UNI EN 9182 del 2014, sostituisce di fatto la UNI EN 9182 del 2010, facendo chiarezza e rimpiazzando le diverse regole precedenti, e fornendo inoltre indicazioni precise concernenti anche l’installazione ed il collaudo degli impianti.
La norma tecnica UNI EN 9183 invece, stabilisce i criteri per progettazione, realizzazione e collaudo degli impianti di scarico delle acque reflue, stabilendo anche precisi limiti di pressione che l’acqua non deve superare nei sistemi di scarico.
Questa norma stabilisce chiaramente che ogni sistema di scarico, per poter essere considerato in regola, sia corredato di opportune tubazioni che consentano l’afflusso di aria ai sifoni ed alle colonne, e che si mettano in campo tutti gli accorgimenti atti a non creare ingorghi o anomalie di funzionamento. Gli stessi impianti di scarico devono essere dotati di punti che permettano una regolare ispezione per prevenirne eventuali malfunzionamenti e consentirne il ripristino in tempi brevi.
Qualsiasi unità abitativa, per poter essere utilizzata come tale, deve avere il certificato di abitabilità rilasciato dal Comune in cui è ubicata, che ne attesta l’idoneità. Perché venga rilasciata questa importantissima attestazione, è indispensabile che un’abitazione abbia gli impianti fondamentali realizzati a regola d’arte e a norma di legge.
L’impianto idraulico al pari dell’impianto elettrico, sono fondamentali. Per prevenire gravi incidenti e danneggiamenti (in passato molto frequenti), all’interno di singole abitazioni o condomìni, la normativa ha previsto, a tutela della collettività, una serie di disposizioni riguardanti la realizzazione degli impianti.
Il D.M. n. 37 del 2008, stabilisce che gli impianti idraulici debbano essere realizzati da professionisti abilitati e regolarmente iscritti presso la camera di commercio competente. L’idraulico professionista o l’impresa che effettua l’impianto idraulico, deve rilasciare l’attestato di conformità dello stesso al termine dei lavori.
L’attestazione di conformità dell’impianto, oltre all’assunzione di responsabilità da parte dell’impiantista, deve essere corredata della planimetria dell’impianto comprensiva di tutte le sue parti, e la relazione sul materiale utilizzato per ogni singola parte. La dichiarazione di conformità dell’impianto idraulico costituisce parte integrante del progetto di costruzione o ristrutturazione di un’unità abitativa o delle parti comuni di un condominio, e va allegata alla pratica edilizia per la richiesta del certificato di abitabilità, che deve essere presentata all’ufficio tecnico per l’edilizia del Comune di competenza.
Ci sono vari motivi per cui un locatore può richiedere lo sfratto del conduttore occupante l’immobile dato in locazione, e tali motivi sono stabiliti dal codice civile. L’articolo 2930 del codice civile stabilisce infatti: “che in caso di inadempimento a fronte dell’obbligo di consegna di una cosa determinata, mobile o immobile, l’avente diritto può ottenerne il rilascio forzato secondo le norme del codice di procedura civile.” Da questa prendono le mosse i procedimenti per convalida di sfratto, contemplati dagli articoli 657 e successivi del codice di procedura civile.
Trattandosi di un atto giuridico, lo sfratto deve avvenire per vie legali, coinvolgendo quindi gli avvocati delle parti, e autorizzato da un giudice. Vediamo quand’è che un locatore può avanzare, nello specifico, la richiesta di sfratto e quali sono gli iter da seguire.
I motivi che mettono in condizione il locatore di sfrattare gli inquilini che occupano l’immobile sono sostanzialmente due, ovvero: la scadenza del contratto di locazione o in caso di morosità nei pagamenti. Altri fattori che possono aggiungersi ai due sopraccitati sono l’eventuale esigenza (motivata) del locatore di riappropriarsi dell’immobile dato in locazione o un mancato rispetto delle norme contrattuali da parte del locatario o dei locatari. Qualsiasi sia il motivo per procedere con lo sfratto, si tratta quasi sempre di un processo tumultuoso e articolato in più fasi che, per avere luogo, deve innanzitutto essere basato su un regolare contratto stipulato precedente tra locatore e locatario. Scendiamo un po’ più nel dettaglio.
Per morosità si intende il ritardo nei pagamenti del canone di locazione, fino ad accumulare un minimo di due mensilità arretrate (salvo diverse previsioni contrattuali a favore del conduttore). Per la precisione, nel caso si tratti di immobili ad uso abitativo, la legge prevede la possibilità di sfratto a partire dal 21esimo giorno di morosità oltre la data indicata per il versamento del canone di locazione.
Se invece il contratto di locazione è ancora in corso di validità e non risulta nessun ritardo nei pagamenti, lo sfratto si può richiedere nel caso in cui il locatario infranga una o più clausole previste dal contratto. Un esempio di inadempienza può essere l’attività di sublocazione se proibita dal contratto, o la violazione di eventuali norme condominiali o, ancora, danni all’immobile o un uso di questo non conforme al volere del locatore. In questo caso sarebbe più corretto parlare di risoluzione di contratto, ossia scioglimento, pur restando le procedure identiche a quelle di uno sfratto.
Infine, qualora il proprietario avesse bisogno di riappropriarsi dell’immobile ceduto in locazione per altri scopi (vendita dell’immobile, ad esempio) potrà avvalersi del “diniego di rinnovo del contratto di locazione”.
Quali spese bisogna sostenere
I principali costi da sostenere per portare avanti la procedura di sfratto sono innanzitutto le spese di giustizia, ovvero contributo unificato e marca da bollo. C’è poi da considerare la parcella da versare all’avvocato e le varie spese per le notifiche al conduttore. In ultimo, potrebbe esserci anche il costo dell’esecuzione forzata del rilascio, effettuata dal fabbro contattato o da un servizio di pronto intervento fabbro, come quello che trovi a questo link, il quale effettua questo tipo di interventi.
Iscrivetevi qui:
Antibufala rapido:
Gira su whatsapp e Facebook una immagine di un asserito bonifico di € 600 su un conto corrente milionario.
No, non sono i 600€ di INPS o Cassa Forense, anche perché sono in real brasiliani su un conto corrente con scritte in portoghese.
L’immagine originale da cui è tratta quella che gira è questa, presa da: https://pt.dopl3r.com/memes/engra%C3%A7ado/lte-stall-7070-e-internet-banking-sair-conta-conta-v-meu-saldo-v-0208-013-r-133485600-saldo-133425600-c-08042020-873474-gov-aux-eme-60000-c-saldo-133485600-c/965364
Stamattina ricevo sulla mia casella di lavoro questa email di rinnovo del dominio su Aruba:
E mi dico: “Impossibile, ho il rinnovo automatico!“.
Allora decido di indagare.
Come vi spiego sempre, per prima cosa vado a vedere a cosa punta il link dove è scritto “RINNOVA ORA CON UN CLICK“.
Ovviamente non punta al dominio ufficiale aruba.it, ma ad un sito di un Asilo di Guidonia (http://www.asiloguidonia.it/ver.php?id=**************4); l’indirizzo email dell’Asilo è pure riportato in calce alla email, il tutto ovviamente ad insaputa di questo Istituto.
Aprendo il link, con le dovute cautele (don’t try this at home!), mi si apre questa pagina:
È chiaramente una falsa pagina di Banca Sella, fatta apposta per rubare i numeri di carta di credito dell’ignaro utente Aruba che crede invece di rinnovare il proprio dominio.
Infatti la pagina non è protetta dal protocollo https (“non sicuro” c’è scritto nella barra degli indirizzi di Chrome).
La pagina risulta poi ospitata, non sul dominio dell’Asilo di Guidonia, bensì sul sito del Cenacolo degli Artisti Aretini (http://www.cenacoloartistiaretini.it/wp-admin/user/local/rinnovo-*******), a loro insaputa.
Non mancano, come al solito, gli errori di ortografia e grammatica (“nserimento dati“, “finire“).
I link “Dove trovo il codice di sicurezza” e “Informativa sulla privacy” non sono ovviamente funzionanti e la lingua della pagina non è modificabile.
Ho subito provveduto a segnalare queste vulnerabilità dei loro siti ai rispettivi ignari proprietari, in modo che possano provvedere a “tapparle”.
Come sempre, non cadete nella trappola!
Se avete bisogno di assistenza mi trovate su www.avvocatobaglini.ite su facebook.com/avvocatobaglini.
Questa truffa (che esiste ormai da tempo) potrebbe essere più insidiosa di altre, perché apparentemente proviene da un proprio contatto al quale probabilmente sono stati rubati dalla rubrica gli indirizzi email dei conoscenti.
La sgrammaticatissima email scrive:
Oggetto: messaggio urgenteCiaoCome stai? Ho un problema urgente a spiegarti .Contattami per e-mail discretamente perché sono irraggiungibili sul mio telefono in attesa di dirti.Posso contare su di te?Grazie.
Il testo è evidentemente tradotto malamente in italiano con l’aiuto di un traduttore automatico.
Oltre ovviamente alla maltrattata lingua, ciò che deve destare sospetti è la richiesta di contatto solo per email e non per telefono.
Se si prova a rispondere al messaggio, il truffatore (spacciandosi per il vostro amico o conoscente che risulta come mittente apparente) spiegherà (sempre in pessimo italiano) che ha avuto dei problemi durante un viaggio di lavoro e chiederà perciò il vostro aiuto, cioè l’invio di denaro per mezzo di Western Union o simili.
La truffa appare evidente sin dalla prima email (a meno che abbiate amici e conoscenti abituati a scrivere in pessimo italiano).
In ogni caso, se proprio aveste dei dubbi, provate prima di tutto a contattare per telefono il mittente della email per capire se avesse veramente bisogno di aiuto (e di qualche lezione di italiano).
Già che ci siete, magari avvisatelo che con ogni probabilità gli sono stati rubati tutti gli indirizzi email dalla rubrica, quindi pregatelo di dotarsi di buon antivirus!
Ecco l’ennesimo tentativo di truffa.
Questa volta cercano di attirare l’utente con la promessa di un rimborso di denaro per un asserito doppio pagamento di una stessa bolletta.
Ecco il testo della email:
Gentlie Cliente,
Abbiamo notato Che hai pagato la bolletta Allo stesso tempo Due volte,Importo : 37.00 EURO
Riferimento : TIM-1902WPer confermare il rimborso
Fare clic sul seguent link http://rimborso.tim.it
Ti aspettiamo presto tim.it
grazie dasTIM.MYTIM
Da cosa si capisce che è una truffa?
Una rapida segnalazione.
Questo tentativo truffaldino arriva via SMS con apparente mittente “MPS”.
Nel messaggio è scritto:
Gentile cliente, il tuo conto e’ stato temporaneamente sospeso per motivi di sicurezza. Verifica la tua identita’ su. https://*.ebanking-mps.*********
Naturalmente non si tratta di un messaggio realmente inviato da MPS.
Innanzitutto gli istituti bancari non inviano mai SMS o e-mail contenenti link.
Inoltre, se guardate bene, il link non è verso www.mps.it (il vero sito del Monte dei Paschi di Siena), bensì punta verso il dominio ebanking-mps. com.
Ad un rapido whois si vede che il dominio non è registrato al Monte dei Paschi, bensì risulta registrato tramite NameCheap ad un anonimo che si nasconde dietro WhoIsGuard (servizio per mantenere l’anonimato della registrazione tramite prestanome).
Alcuni antivirus indicano che si tratta di un sito truffaldino, come si può vedere dal resoconto di VirusTotal.
Anche il browser Chrome lo indica come sito inaffidabile.
Cosa fare in questi casi?
Ignorare il messaggio e cestinarlo.
Mai cliccare sul link.
Nel caso aveste cliccato sul link e digitato vostri dati personali, in particolare i vostri codici di accesso di banca, segnalate subito l’accaduto al vostro istituto per far bloccare il vostro home banking e farvi dare nuove credenziali.
Tenete gli occhi aperti, sempre!
Cani nucleari perplessi |
Qualche giorno fa nella posta elettronica mi sono trovato questa simpatica email di truffa:
Il testo del messaggio è:
Gentile federico@XXXXXX ,
Attenzione! Abbiamo notato dell’attività insolita nella sua carta di credito
Il suo accesso al portale cane titolari e stato temporaneamente bloccato per la sua tutela.
Si prega di confermare la propria identità attraverso il nostro collegamento sicuro Accedi a collegamento sicuroServizio Clienti BANCO BPM
La preghiamo di non rispondere a questa mail.
Già, BPM mi ha bloccato niente di meno che l’accesso al “portale cane titolari“! ?
E adesso come faccio?
Nessun problema!
Basta cliccare il link che punta a… BPM?
Ovvio che no!
Il link per il “collegamento sicuro” è http://uxlqgz3uvffaqay.tecnologiasnucleares.cl/.bpmx796/?email=XXXX
Meglio non aprirlo, per evitare la contaminazione da… cani radioattivi! ?
Ironia a parte, diffidate sempre dai link contenuti in email apparentemente provenienti da banche e, se proprio volete aprirlo, almeno ricordate sempre di verificare a che sito punta il link.
www.avvocatobaglini.it